Il Trading online e l’inutilità del Desclaimer imposto dall’UE.
Le Direttive Europee Mifid impongono ai Broker e alle SIM d’informare i Trader circa i rischi legati alle operazioni finanziarie svolte con i software messi a disposizione dagli Intermediari finanziari e comunque dalle Piattaforme online, conosciuti dai Trader con svariati nomi: CTrader, Meta Trader e altri.
Questo perchè esistono svariate tipologie di software necessari per svolgere il Trading online. Ma come viene assolto l’obbligo d’informare gli investitori e i trader sulla pratica del Trading online?
Il Broker assolve oggi quest’obbligo semplicemente mediante la Pubblicazione sul proprio sito web di un Disclaimer che avverte che il rischio di subire una perdita economica dall’attività di Trading online è pari a una percentuale del 60, 70 ma anche 80.
E con questo inutile e assurdo orpello i Broker avrebbero in teoria assolto ai loro obblighi d’informazione, mondata la loro anima e trasmesso ai Trader le informazioni che dovrebbero tutelarli dai rischi economici a cui vanno incontro.
L’argomento merita un approfondimento e qualche opportuna domanda:
- E’ evidente che la sola pubblicazione del Disclaimer sui siti finanziari non è in grado di garantire che il Trader sia concretamente informato sui rischi economici e soprattutto che abbia ben compreso quali e da cosa derivino tali rischi.
- E’ altrettanto evidente che il legislatore (L’Unione Europea) aveva bisogno di una “foglia di fico” per tentare di risolvere, in maniera assolutamente irrazionale e arraffazzonata, quello che è invece un problema autentico per tutti gli addetti ai lavori e meritevole pertanto di una soluzione meditata e articolata.
- Mancando al Legislatore questa soluzione – che invece noi di Cpe-Trader riteniamo di possedere – ci si è limitati a onerare gli intermediari finanziari di esporre un generico cartello informativo – il Disclaimer – scaricando su di essi, in maniera sbrigativa, ogni tipo di responsabilità. Troppo facile e troppo comodo, aggiungiamo noi.
- A parere di chi scrive, la soluzione a un problema autentico e antico, soluzione che avrebbe anche un senso logico-giuridico, consisterebbe nel rendere obbligatorio un corso di “Educazione al Trading” per l’apertura e il mantenimento degli account esistenti presso Intermediari e SIM.
- Al Legislatore dovrebbe far capo il dovere di accertarsi, e verificare fattualmente attraverso un’Associazione di Categoria a ciò deputata, che il Consumatore sia realmente reso edotto sui rischi insiti nel Trading online e possegga quella educazione tecnico-finanziaria che, sepur in misura minima, gli consenta di accedere a piattaforme e/o software per la compravendita di titoli mobiliari.
- L’Associazione Professionale CPE Trader che presiedo quale Presidente protempore dal 2019, si è mossa in tale ambito ai sensi di legge (14 gennaio 2013. 4, art. 2 comma 3) ed è strutturata per erogare un corso di “Educazione al Trading” della durata di circa 8 ore; ma gli Intermediari appaiono ancora sordi e ciechi.
- A parere di chi scrive, dunque, occorre che il Legislatore si adoperi concretamente per tutelare il consumatore imponendo ai Broker non tanto l’esposizione di un mero Disclaimer quanto la frequenza di un corso che attesti la conoscenza dei requisiti minimi per operare sui mercati finanziari.
- L’organizzazione del corso deve essere inoltre affidata a organismi legittimati, come l’Associazione Professionale dei Trader – CPE Trader che soddisfa già i requisiti previsti dalle leggi vigenti e che rappresenta a pieno titolo la Parte in causa.
Risulta pacifico che quella prospettata non può essere l’unica misura atta a risolvere il problema dell’alto numero percentuale di consumatori che perdono i loro averi in ragione del Trading online. Ma occorre avviare un virtuoso percorso legislativo in collaborazione con enti e con Noi. Come Associazione Professionale dei Trader, siamo portatori d’interessi diffusi e possiamo, anzi dobbiamo essere chiamati, avendone anche diritto, a dare in via continuativa un contributo di conoscenze tecniche al migliore inquadramento delle problematiche che investono il settore.
Noi di CPE Trader, auspichiamo anche l’istituzione di un Osservatorio governativo nazionale sul Trading online che valuti e proponga misure non solo sanzionatorie e afflittive, ma di sviluppo controllato e virtuoso del Trading e di diffusione della cultura del Trading online, finalmente anche con uno sguardo attento per coloro che fino a oggi sono stati poco considerati dalle Istituzioni, nonostante siano proprio i Trader i primi attori, senza i quali i Mercati vacillerebbero.
CPE Trader
Il Presidente
Mulino Francesco Maurizio